truppe alpine

CRONOLOGIA MINIMA

Prima parte 1872 - 1957  penna

L'origine delle truppe alpine é tradizionalmente attribuita al Cap. Giuseppe Perrucchetti,che 5 mesi prima del decreto che sanciva la nascita degli alpini pubblica sulla "Rivista Militare" uno studio nel quale proponeva di affidare la difesa dei confini montani del nuovo Regno d'Italia a personale reclutato sul luogo, sicuramente piu motivati ed esperti del territorio. Alcuni storici sostengono che lo studio di Perrucchetti altro non fosse che un riassunto degli insegnamenti avuti alla Scuola di Guerra dal Ten. Col.Agostino Ricci, che già nel 1868 organizzò e diresse per la Scuola di Guerra alcune campagne logistiche (esercitazioni) in ambiente montano valutando l'impiego di una fanteria speciale da impiegare sulle Alpi come le "legio alpine juliie" di Giulio Cesare o dei "Cacciatori delle Alpi" di Garibaldi, che in Trentino nel 1866, svolsero le uniche operazioni vittoriose del regio esercito nella terza guerra di indipendenza. Ricci era già un'autorevole personalità, un insegnante di prestigio conosciuto da tutto l'esercito, che aveva al suo attivo alcuni libri sulla difesa nazionale e numerosi articoli pubblicati sullo specifico argomento, ipotizzando la costituzione di speciali unità a reclutamento locale con addestramento specifico per la guerra in montagna. In seguito, per questioni di spese militari, Ricci ebbe una dura polemica pubblica col Ministro della Guerra, a causa della quale fu rimosso da tutte le cariche e posto in congedo. Con lui si dimenticarono anche i suoi meriti "alpini".

penna

1872coccarda15 ottobre: Regio Decreto n. 1056 riguardo il riordinamento dei distretti militari. Il Ministro della Guerra, Generale Cesare Francesco Ricotti-Magnani, convinto dall'articolo di Perrucchetti e dalle idee di Ricci, per evitare le lungaggini burocratiche, politiche e di bilancio, dovute alla creazione di un nuovo corpo, inserisce un allegato al regio decreto che assegna 15 nuove compagnie a 7 distretti montani degli aumentati 62 nazionali. Dette compagnie composte da 120 uomini ciascuna reclutati in area regionale saranno dotate di muli e denominate1873- alpino Compagnie Distrettuali Compagnie Alpine, con compiti di milizia territoriale. Cammuffati da distrettuali nascono cosi gli Alpini.
Le prime 15 compagnie formate con le giovani reclute nate nel 1852, erano cosi dislocate:

  • 1a Cp. a Borgo S. Dalmazzo;
  • 2a Cp. a Demonte;
  • 3a Cp. a Venasca;
  • 4a Cp. a Luserna S. Giovanni;
  • 5a Cp. a Fenestrelle;
  • 6a Cp. a Oulx;
  • 7a Cp. a Susa;
  • 8a Cp. ad Aosta;
  • 9a Cp. a Bardonecchia;
  • 10a Cp. a Domodossola;
  • 11a Cp. a Chiavenna;
  • 12a Cp. a Sondrio;
  • 13a Cp. a Edolo;
  • 14a Cp. a Pieve di Cadore;
  • 15a Cp. a Tolmezzo.
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stella fanteria1873coccardaLe uniformi erano quelle in dotazione alle compagnie distrettuali di fanteria aventi come copricapo il tradizionale kepi con la stella a 5 punte. 25 marzo: Quale distinzione come corpo speciale furono dotati di un nuovo cappello; Una bombetta rigida di feltro nero con la stella di metallo argentato della fanteria in posizione frontale recante il numero del distretto di appartenenza, sul lato destro una coccarda tricolore con al centro, in rilievo su un bottone bianco, la croce sabauda, dietro la coccarda era infilata una penna nera di corvo, per gli ufficiali la penna era d'aquila. Subito diventato simbolo degli Alpini. Furono inoltre armati con I nuovi fucili Vetterli 1870.
30 settembre: L'art. 25 della legge di ordinamento ufficializzava l'esistenza delle compagnie alpine, nel numero da fissarsi secondo le esigenze del servizio. Le 15 compagnie sono portate a 24 e ripartite in 7 reparti alpini ciascuno al comando di un Ufficiale superiore.

Cappello Alpino Mod. 18731875coccardagennaio: I 7 reparti alpini, aumentati in organico, (250 uomini e 5 ufficiali per compagnia), diventano Battaglioni formati da 3 o 4 compagnie:

1° CUNEO
2° MONDOVI'
3° TORINO (SUSA)
4° TORINO(CHIVASSO)
5° COMO
6° TREVISO
7° UDINE
 

Le unità alpine, in considerazione del valore strategico dell'arco alpino, continuano a crescere. Veranno in seguito costituite le prime cinque batterie da montagna.

1878coccarda I battaglioni diventano 10 composti da 36 compagnie per un totale di circa 9000 Alpini. Vennero assegnate ad ogni battaglione una sede estiva ed una invernale

1880coccarda 17 novembre: in sostituzione del generico stellone viene addottato un nuovo fregio in metallo argentato, raffigurante un'aquila coronata con artigli poggiati su una cornetta, una picozza fregio 1881e un'ascia, due moschetti incrociati e fronde di quercia e alloro, il disco al centro della cornetta portava impresso il numero del battaglione. La coccarda tricolore fu spostata davanti sotto l'aquila, al suo posto fu applicata una nappina di lana rossa uguale per tutti I battaglioni con ricamato nel centro nero il numero della compagnia. Il cappello degli ufficiali superiori si distingueva con una penna bianca al posto di quella nera, la nappina era in metallo argentato con la croce sabauda, per gli ufficiali la penna era d'aquila sempre con nappina metallica e i gradi cuciti a V rovesciata dietro la penna.

1882coccarda Con il Regio Decreto del 5 ottobre vengono raddoppiate le compagnie che diventano 72 ordinate su 20 battaglioni, i quali non saranno piu contraddistinti da un numero ma dal nome della zona di reclutamento alla cui difesa erano destinati. I battaglioni vengono raggruppati in sei nuovi Reggimenti: 1°- 2°- 3°- 4°- 5°- 6°- Alpini. Il numero del battaglione sul fregio fu sostituito da quello del reggimento. Per distingure l'appartenenza ai vari battaglioni, la truppa e i sottoufficiali, addottatarono una nappina di colori diversi: bianca per il primo battaglione del reggimento, rossa per il secondo, verde per il terzo e blu per I battaglioni speciali o di servizio.Cappello Alpino Mod. 1880

1883coccarda Con il Decreto del 16 giugno agli alpini veniva conferita una precisa identità di corpo. Il Ministro della Guerra stabiliva che anche gli alpini avessero la loro "divisa", fiamme (mostrine cucite sul bavero della giubba) e manopole (parte finale della manica) diventavano di colore verde universalmente riconosciuto come distintivo delle truppe di montagna. Per ogni altro dettaglio, la giubba ed i pantaloni mantenevano gli attributi della fanteria, ovvero filettatura e bande di colore scarlatto.

1883 alpino 1° Reggimento1887coccarda Viene istituito uno speciale Ispettorato delle truppe alpine che riunisce i reggimenti in un unico comando. Nasce a Torino il primo Reggimento di artiglieria da montagna, su 9 batterie, armato con pezzi da 75 mm.
Con il Regio Decreto del 10 luglio a Conegliano Veneto si costituisce un nuovo Reggimento alpini il 7°su 9 compagnie in 3 battaglioni: Feltre, Gemona e Pieve di Cadore.
Viene costituito su 4 compagnie il 1° Battaglione Alpini d’Africa inquadrato nel Corpo Speciale d’Africa, inviato in Eritrea per ristabilire l'autorità nella colonia italiana dopo L’eccidio di Dogali.

1888coccarda I muli, fedeli e instancabili compagni degli alpini furono aumentati da uno a otto per compagnia.
Il fucile Vetterli 1870 fu sostituita da un nuovo modello a ripetizione,il Vetterli-Vitali mod. 70/87.
Con il nuovo ordinamento della Milizia Mobile furono assegnate alle unità dell'Esercito Permanente 38 compagnie alpine e 15 batterie da montagna1896 alpino 1° Battaglione d'Africa

1892coccarda Gli alpini sono fra i primi ad essere dotati del nuovo fucile del Regio Esercito il Mod. 91.

1896coccarda Gli alpini, sempre con il 1° Battaglione d'Africa: 4 compagnie al comando del Tenente Colonnello Davide Menini, hanno il loro battesimo del fuoco nella tragica battaglia di Adua. Il battaglione, 530 alpini, era inquadrato in una delle 4 brigate comandate dal Generale Baratieri per un totale di circa 18.000 uomini compresi gli "ascari"(soldati indigeni). All'alba del 1 marzo il corpo di spedizione italiano fu attaccato da 120.000 abissini del negus Menelik II, la sconfitta fu inevitabile. Morirono circa 5.900 tra italiani e ascari, le perdite abissine furono stimate tra 7.000 e 12.000 morti. Gli alpini pagarono il primo di tanti tributi di sangue lasciando sul campo oltre 400 uomini tra questi il comandante Ten. Col.Menini e il Capitano Pietro Cella, che sarà la prima medaglia d'oro al valor militare degli alpini, con la seguente motivazione:

”Comandante delle Compagnie Alpine 3° e 4° distaccate sulla sinistra dell'occupazione al Monte Rajo, le tenne salde in posizione contro soverchianti forze avversarie, finché furono pressoché distrutte e combattendo valorosamente lasciò la vita sul campo prima di cedere di fronte all'irrompente nemico.
Adua (Eritrea), 1° marzo 1896”.

Cappello Alpino Mod. Coloniale 18961902coccarda Nel 1902 si cercò di imitare il sistema austriaco delle brigate da montagna sostituendo l'Ispettorato con tre comandi denominati "Gruppo Alpino".
Dopo un periodo di prova con il 3° reggimento, gli alpini adottano un nuovo mezzo di locomozione: gli sci; Si formano le prime "compagnie skiatori".

1905coccarda Un plotone della 45^ compagnia del Battaglione Morbegno, 5° Alpini, sperimenta un nuovo tipo di divisa di colore grigio per questo sara denominato “Plotone grigio”. 1905 alpino Plotone grigioLa nuova divisa dopo varie prove e modifiche diventa "grigioverde" e nel 1908 sara addottata da tutto il Regio Esercito

1909coccarda Con i battaglioni Tolmezzo, Gemona e Cividale il 1° ottobre è costituito l'8° Reggimento Alpini al comando del leggendario Col. Antonio Cantore.
Sono aboliti i gruppi alpini, si tornò al vecchio sistema, ricostituendo l'Ispettorato, che comprendeva: 22 battaglioni ridistribuiti su 8 reggimenti alpini. 2 reggimenti di artiglieria da montagna ordinati in 24 batterie su 8 gruppi e i nuclei di mobilitazione della Milizia Territoriale con 75 compagnie in 22 battaglioni.

fregio alpini verde1910coccarda Con le nuove divise grigioverdi agli alpini venne dato in dotazione un nuovo cappello anch'esso di colore grigioverde in feltro non rigido e con la parte posteriore della tesa rivoltata all'insù. Cambiò anche il fregio non più in metallo ma ricamato in filo verde, raffigurante un'aquila ad ali aperte con gli artigli poggiati a una cornetta su due fucili incrociati. Il cappello degli ufficiali si differenziava solo dal fregio in filo argentato e dai materiali di rifinitura più pregiati. Penna, colore delle nappine e disposizione dei gradi rimasero immutati. Anche l'artiglieria da montagna fu dotata del nuovo copricapo e ridenominata Artiglieria Alpina la nappina era rossa per tutti i reggimenti con nel centro il numero della batteria su sfondo nero, nel fregio due cannoni incrociati al posto dei fucili e il filo di ricamo dorato per gli ufficiali. Nei periodi bellici, per questioni mimetiche, tutti i fregi erano ricamati in filo nero.
Da qui ai giorni nostri, a parte qualche piccola modifica, il Cappello Alpino Rimane immutato; Unico capo rimasto di colore grigioverde dell'abbigliamento militare italiano.

1911coccarda L'Italia dichiara guerra alla Turchia per i territori coloniali della Libia. Il 5 ottobre il Regio Esercito sbarca a Tripoli. Con loro alcuni battaglioni alpini e gruppi di artiglieria da montagna.

1912coccarda Fino al 1914 sono impegnati nel deserto libico i battaglioni: Fenestrelle, Saluzzo, Mondovi, Susa, Ivrea, Verona, Feltre, Edolo, Tolmezzo e Venzone. Nell’ottobre 1912 fu costituito a Zanzur, in Tripolitania, l'8° Reggimento Alpini speciale, con i battaglioni: Susa del 3°, Vestone del 5°, Feltre del 7° e Tolmezzo dell’8°, sempre al comando del Col. Antonio Cantore. Si iniziavano a scrivere le prime pagine delle leggendarie imprese degli Apini.Cappello Alpino Mod. 1910

1914coccarda L’Arciduca d’Austria Francesco Ferdinando viene assassinato a Sarajevo da uno studente serbo. Il 28 luglio l’Austria dichiara guerra alla Serbia. Nel giro di un mese , per un intricato sistema di alleanze e interessi, i piu importanti stati d'Europa, il Giappone e la Turchia, si ritrovano in guerra. Nel 1917 anche gli Stati Uniti entreranno nel conflitto.

Alpino Btg Territoriali - 19161915coccarda Il 23 maggio:Con la dichiarazione di guerra all'Austria-Ungheria, inizia per l'Italia la prima guerra Mondiale, il 24 le truppe italiane si attestano sulla linea del fronte. Per gli alpini, creati per difendere le Alpi, giunge il momento di dimostrare il loro valore.
I gia mobilitati battaglioni delle milizie (denominati con il nome di valli alpine i Btg.territoriali e con il nome di un monte I Btg. mobili) sono inseriti nei Reggimenti permanenti i quali, contraddistinti da una lettera, fregio mostrina e nappina Artiglieria Alpina-1915assumono il nome di "Gruppo" e dotati di artiglieria da montagna e compagnie di servizi vari sono impiegati secondo le esigenze, singolarmente o ragruppati "Ragruppamenti". Durante la guerra ai gruppi furono assegnati i plotoni mitragliatrici, i reparti lanciabombe e scalatori, e i battaglioni sciatori di nuova costituzione. In seguito, ai gruppi fu data una fisionomia propria e contrassegnati da un numero, erano generalmente cosi composti: 3 battaglioni permanenti, 3 battaglioni territoriali (valle), 3 battaglioni mobili (monte), alcuni con battaglioni sciatori, 1 Gruppo di artiglieria da montagna, compagnie di mitraglieri e scalatori. Gruppi e ragruppamenti contribuirono a formare alcune Divisioni Alpine, che comprendevano anche reparti di altre armi. La 52^ Divisione Alpina che combattè sull'altipiano di Asiago era formata da 18 battaglioni alpini su 22 totali.
Fu una guerra di uomini, combattuta sulle Alpi dagli Alpini insieme alle eroiche Brigate di Fanteria, ai Bersaglieri e agli instancabili soldati lavoratori del Genio. Le penne nere portarono i cannoni sulle alte creste oltre i 3000 metri, scavarono chilometri di gallerie nei ghiacciai e nella nuda roccia, costruirono ardite funivie, furono sepolti nelle esplosioni della guerra di mina, leggendarie imprese di eroici rocciatori, assalti all'arma bianca contro un rivale nonfregio mostrina e nappine Btg. alpini - 1915 meno valoroso; Kaiserjäger, Standschützen e Landeschützen, anche loro duri montanari con comuni nemici il freddo e le insidie della montagna. Nascono in questi momenti le canzoni che contribuiranno a rendere leggendario il corpo degli alpini. Ancora oggi i ghiacciai restituiscono i resti di qualcuno di questi valorosi soldati le cui spoglie, con i dovuti onori, verranno portate in uno dei tanti cimiteri di guerra dove signora morte rende tutti fratelli, senza bandiere e gradi. Tutti Eroi. Non dimentichiamoci di loro!

1918coccarda 4 novembre: dopo 3 anni e 6 mesi di guerra Italia ed Austria firmano l'armistizio.La grande guerra è finita, I caduti italiani sono 650.000, i feriti 947.000, prigionieri e dispersi 600.000. In europa i morti si contano a decine di milioni. Su 400.000 alpini mobilitati i caduti furono 24.876, i feriti 76.670, i dispersi 18.305.

Alpino e mulo1919coccarda Finita la guerra furono sciolti i gruppi, i Raggruppamenti, e le Divisioni. Ritornarono gli 8 Reggimenti, a cui si aggiunse il 21 novembre il 9° di nuova costituzione. I 9 Reggimenti furono distribuiti su 4 comandi di brigata.
Luglio. Nasce a Milano l’Associazione Nazionale Alpini fondata da un gruppo di reduci, primo presidente Daniele Crespi.

1920coccarda Il 20 aprile i 4 comandi di brigata furono sostituiti da tre comandi di Divisione.
Settembre: prima adunata nazionale Alpini sull’Ortigara. In seguito gli Alpini in congedo si riuniranno sempre ogni anno, escluso il periodo bellico (1940 - 47).

1923coccarda Con il Decreto del 7 gennaio viene definito l'Ordinamento di pace, i 3 comandi di Divisione diventano Comandi di Raggruppamento alpino ognuno formato da 3 reggimenti alpini e un reggimento di artiglieria da montagna.

1926coccarda Con il Regio Decreto del 11 marzo per il riordinamento dell'esercito, sono sostituiti i Comandi di Raggruppamento con 3 Brigate Alpine cosi composte:
1ª Brigata: Rgt. 1°, 2°, 3° e 4° Alpini e 1° Art.M.
2ª Brigata: Rgt.5°, 6° e 7° Alpini e 2° Art.M.
3ª Brigata: Rgt.8° e 9° Alpini e 3° Art.M.
Nel 1933 verra aggiunta una nuova brigata la 4ª.


Cappello Alpino Mod. coloniale 1936

1929coccarda Per volere del regime fascista l'Associazione Nazionale Alpini (ANA) è trasformata in 10° Reggimento Alpini e la sede da Milano è trasferita a Roma, dove resterà fino all'armistizio del settembre 1943.

1934coccarda Con la legge del 11 ottobre sul riordino dell'esercito, le quattro Brigate sono trasformate in Comandi Superiori Alpini.
9 Gennaio, viene inaugurata ad Aosta la Scuola Centrale Militare di Alpinismo, detta anche "Universita degli Alpini", per dare un'istruzione sci-alpinistica agli Ufficiali e Sottufficiali e studiare equipaggiamenti e armi.

1935coccarda Il 31 ottobre il nuovo ordinamento dell'esercito trasforma i Comandi Superiori Alpini in Divisioni Alpine. Oltre il numero sono identificate anche dal nome della zona di appartenenzadivisione 1°  taurinenseFregio nappina e mostrina Genio Alpino - 1943 1ª Taurinense    2ª Tridentina     3ª Julia     4ª Cuneense.
Nasce una nuova specialita il Genio Alpino, le Divisioni Alpine comprenderanno nell'organico anche una compagnia mista del Genio. Il 31 dicembre viene costituita la 5ª divisione alpina Val Pusteria, formata con i Reggimenti Alpini 7°(Btg. Feltre. Pieve di Teco, Exilles), l'11° Alpini di nuova costituzione (Btg. Trento, Intra, Saluzzo), 5° Reggimento Artiglieria lpina (Gruppi Lanzo e Belluno), la 5° compagnia Genio Alpino e 2 battaglioni di complemento. divisione 2° tridentinaFu subito inviata in Africa sulle alture etiopi inquadrata nel corpo di spedizione italiano per la coAnquista dell'Abissinia.

1937coccarda Viene formato il 12° Reggimento Alpini, per sostituire in patria il 7° dislocato in Etiopia, sarà sciolto l'anno dopo.
Aprile: La Pusteria rientra in Italia. Non rientra il battaglione alpino Uork Amba cosi denominato perche 1941 alpino battaglione Uork Ambanella battaglia di Tembien (27 febbraio 1936) il VII battaglione complementi della Pusteria si distinse nella conquista di una delle due vette del monte Amba Uork. Il glorioso Btg. Speciale Alpini d'AfricaUork Amba fu distrutto a Cheren (Etiopia) nel 41, in una lunga battaglia contro le truppe inglesi,divisione 3°  julia e non più ricostruito.

1939coccarda 7 aprile:Operazione O.M.T -Oltre mare Tirana- un corpo di spedizione italiano (22.000 uomini) occupa militarmente l'Albania. 15 aprile: Si imbarca a Bari la 3ª Divisione alpina Julia destinata a presidiare la zona di Scutari.
Le compagnie miste Genio delle divisioni sono elevate a Battaglione.

1940coccarda 10 giugno: L’Italia entra in guerra a fianco dei nazisti, con la dichiarazione di guerra alla Francia e all’Inghilterra. 21 giugno: Inizia l'offensiva italiana lungo l'arco alpino occidentale, Sono impiegate ledivisione 4° cuneense divisioni alpine: Taurinense, Cuneense, Tridentina e Pusteria. Le operazioni dell'esercito italiano durano solo 5 giorni con scarsi risultati dovuti al freddo e alla dura opposizione delle forze francesi. 24 giugno: L'armistizio firmato a Roma fra Italia e Francia già duramente provata dall'invasione tedesca, pone fine alla piccola guerra.
28 ottobre: Mussolini decide di invadere la Grecia. Le armate italiane, 105.000 uomini, tra questi anche gli alpini della julia iniziano l'avanzata, ma dopo un primo slancio sono costrette a ripiegare, ed attestarsi in territorio albanese. In novembre sono inviate in Albania la Pusteria e la Tridentina, seguite in dicembre dalla Cuneense. Le penne nere dimostrarono ancora una volta il loro valore combattendo eroicamente nel duro inverno sulle alture Albanesi e greche.distintivo div. pusteria

divisione 5°  pusteria1941coccarda All'inizio della primavera parte la controffensiva degli italiani in Albania,favoriti dal fatto che il 6 aprile la Germania dichiara guerra alla Jugoslavia e alla Grecia. In soli 15 giorni le truppe tedesche costringono I greci a firmare la capitolazione a Làrisa il 21 aprile, il 27 i panzer di Hitler entrano ad Atene. La guerra di Grecia è finita. Perdite italiane nei sei mesi della campagna di Grecia: 13.755 morti, oltre 50.000 feriti, 12.368 congelati gravi e 25.067 dispersi.La Cuneense e la Pusteria sono impiegate in jugoslavia per contrastare la guerriglia partigiana.
Novembre: Viene costituita ad Ivrea la 6ª Divisione Alpina Alpi Graie con il 3° e il 4° gruppi alpini "valle" di complemento e Battaglioni provenienti dalle altre divisioni alpine. Fu subito impiegata in Jugoslavia nella guerra partigiana. Nel novembre 1942 il 3° Gruppo Alpini divisione 6° alpi graieValle fu inviato in Francia come rinforzo ai reparti d’occupazione fino all'armistizio.

1942coccarda La notte del 28 marzo un siluro lanciato da un sommergibile inglese colpisce e affonda il piroscafo "Galilea". A bordo, in ritorno dall'Albania, l'intero Battaglione Gemona della Julia e i feriti di tre ospedali da campo, le difficili condizioni del mare ostacolano i soccorsi. Erano imbarcati 1.275 uomini se ne salvarono solo 354.
Aprile: Con le divisioni Tridentina, Cuneense e Julia si inizia a costruire il corpo d'armata alpino per il fronte orientale, nell'intenzione di potenziare il C.S.I.R. (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) circa 60.000 uomini inquadrati su 3 divisioni di Fanteria presenti in terra sovietica dal luglio del 41, inviate da Mussolini per affiancare la Wehrmacht di Hitler nell'invasione dell'Unione Sovietica.
Il XXX battaglione Guastatori del Genio è dotato di cappello e inquadrato nel C.d A. Alpino. Nascono i Guastatori Alpini
La Taurinense, che dopo la piccola guerra contro la Francia era rimasta in Italia, è dislocata in Montenegro impiegata nella dura lotta contro i partigiani jugoslavi fino al settembre del 43. La Pusteria è trasferita a presidio dell'Alta Savoia, la Alpi Graie in Liguria, dove rimangono fino all'armistizio.Alpino Btg. L'Aquila - 1942
Luglio: Circa 57.000 effettivi compongono il Corpo d'Armata Alpino, che agli ordini del GEN. C.d.A. Gabriele Nasci inizia il trasferimento verso il fronte orientale. Ne fanno parte:

Divisione Alpina Tridentina comandata dal Gen. Luigi Reverberi con i reggimenti: 5°(Battaglioni Morbegno, Tirano e Edolo) 6° (Battaglioni Verona, Val Chiese e Vestone) 2° Artiglieria Alpina (gruppi Vicenza, Bergamo e Val Camonica), 2° battaglione misto Genio.

Divisione Alpina Julia, Gen.Umberto Ricagno, Reggimenti: 8° (Battaglioni Tolmezzo, Gemona, Cividale) 9°(Battaglioni Vicenza, L'Aquila, Val Cismon), 3° Artiglieria Alpina (Gruppi Udine, Conegliano, Val Piave) 3° battaglione misto Genio.

Divisione Alpina Cuneense, Gen. Emilio Battisti Reggimenti: 1°(Battaglioni Ceva, Pieve di Teco, Mondovì), 2° (Battaglioni B.S.Dalmazzo, Dronero, Saluzzo), 4° Artiglieria Alpina (Gruppi Pinerolo, Mondovì, Val Po), 4° battaglione misto Genio.

Il XXX battaglione guastatori per Corpo d’Armata Alpino,un Btg. Genio Artieri, fotoelettricisti, un Btg. Misto Genio Trasmissioni, il Battaglione sciatori Monte Cervino.


elmetto btg monte cervino 1942Fanno parte dell' A.R.M.I.R. (Armata italiana in Russia) il nuovo corpo di spedizione, forte di 230.000 effettivi, che ingloba e sostituisce il C.S.I.R. Inizialmente le penne nere dovevano essere schierate sulle alture del Caucaso, ma il comando tedesco decise di impiegare gli Alpini sul fronte del fiume Don, in pianura, terreno poco addatto a truppe addestrate ed attrezzate per la guerra in montagna.Le divisioni vennero schierate a sud di Voronez,alla sinistra delle linee tedesche,
19 novembre: i sovietici rompono il fronte della 3a Armata romena e della 4a Armata tedesca. 10 dicembre: l'8a Armata italiana, composta da 220.000 uomini e 7.000 ufficiali, è schierata: la densità in linea è di un soldato ogni sette metri. 11 dicembre: l'Armata Rossa inizia la battaglia di logoramento contro il II Corpo d'armata italiano (Operazione Saturno). 16 dicembre: inizia la battaglia di rottura. Entrano in campo i carri armati e l'aviazione sovietica per una manovra a largo raggio. La difesa dell'ARMIR vacilla.ripiegamento 19 dicembre: punte corazzate sovietiche raggiungono con una manovra aggirante le retrovie italiane. Il 20 e il 21 i sovietici completano l'attacco. Inizia la ritirata italiana con due colonne, la prima formata dalle divisioni Ravenna, Pasubio, Torino; la seconda da aliquote della Pasubio, dalla Celere, e dalla Sforzesca. 24 dicembre: la prima colonna italiana, chiusa nella conca di Arbusovka, rompe l'accerchiamento ma parte della Pasubio e della Torino restano accerchiate a Certcovo. Nella notte del 28 dicembre anche la seconda colonna italiana raggiunge le linee tedesche a Skassisrkaia. Il Corpo d'armata alpino (divisioni Cuneense, Julia e Tridentina) è ancora schierato sul fronte del Don.Btg. Sciatori M. Cervino - 1943

1943coccarda 15 gennaio: una ventina di carri armati sovietici irrompe su Rossosch, sede del comando del Corpo d'armata alpino, che è costretto a muovere a est, verso Podgornoje. 17 gennaio: all'alba il Corpo d'armata alpino è praticamente accerchiato. Alle 10.00 riceve l'ordine di ripiegare dal generale Gariboldi. Inizia una ritirata a trenta gradi sotto zero. 18 gennaio: la situazione si aggrava ulteriormente; uomini sfiniti ripiegano disordinatamente, mentre molti muoiono di congelamento e per i continui tentativi russi di fermare la ritirata. La marcia continua fino al 25 gennaio mentre la Julia e la Cuneense si sacrificano nella difesa.
26 gennaio: alle 12.00 la Tridentina, unica delle divisioni italiane ancora in grado di combattere giunge nei pressi di Nikolajewka presidiata da numerose unità dell'armata rossa, comincia l'ultima battaglia. Nel tardo pomeriggio, vista la dura resistenza dei sovietici ai ripetuti attacchi dei suoi alpini, il comandante della divisione generale Luigi Reverberi sale su un semovente tedesco, incita gli uomini con il grido “Tridentina Avanti! ”, divenuto poi il motto della Tridentina. Un'enorme massa di uomini stremati si rovescia sul villaggio travolgendo le difese dei russi mettendoli in fuga. Per questo gesto il Gen. Reverberi sarà insignito della medaglia d’oro al valor militare. Rotto l'accerchiamento si riesce a proseguire. 31 gennaio: i primi uomini della Tridentina raggiungono gli avamposti tedeschi. A Scebekino gli alpini sfilano di fronte al generale Gariboldi: circa 20.000 uomini sono usciti dalla sacca. La Tridentina prosegue ancora per 700 chilometri per raggiungere Slobon.distintivo cuneense
marzo-maggio: l'ARMIR rimpatria.La partecipazione italiana alla guerra di Russia ebbe nella tragedia dell’annientamento dell’8ª Armata 25.000 caduti in battaglia, vi furono 70.000 prigionieri di cui solo 10.000 restituiti e ben 60.000 deceduti nei campi di prigionia sovietici. Tra dispersi, caduti sul campo, morti in prigionia la Tridentina perse 4926 alpini, la julia 7280 e la Cuneense 9161.
Rientrate in Italia, le divisioni alpine sono dislocate nelle zone di appartenenza per essere riorganizzate.
Il Maggiore Paolo Caccia Dominioni di Sillavengo reduce dalle gloriose imprese con i suoi Guastatori nei deserti africani, è posto al comando del neo costituito XXXI Battaglione Guastatori del Genio Alpino con sede ad Asiago ,forte di più di 1000 uomini, il reparto avra vita breve a causa dell'armistizio.
8 Settembre: Il Maresciallo Badoglio, capo del governo, annuncia che l'Italia ha chiesto e ottenuto l'armistizio con le forze alleate, lasciando l'esercito senza disposizioni o direttive. I tedeschi occupano l'Italia considerando1944 alpino div. monterosa gli italiani nemici e traditori. Molti alpini vengono deportati in Germania nei campi di lavoro, altri si uniranno alla resistenza, altri ancora si arruoleranno nell'esercito della nuova Repubblica Sociale Italiana,(R.S.I.). Le 5 divisioni alpine cessano di esistere.
4 Dicembre:a Nardò in Puglia, viene costituito il Battaglione Alpini Piemonte che entra a far parte del Corpo Italiano di Liberazione, seguito alla fine del 44 dal Battaglione Alpini l'Aquila anch'esso di nuova costituzione. Inquadrati nel Reggimento Fanteria speciale Legnano parteciparono alla guerra di liberazione al fianco delle truppe alleate.
Viene sciolta in Montenegro la Div. Alpina Taurinense, i superstiti insieme ai resti della Divisione di Fanteria Venezia costituiscono la Divisione Italiana Partigiana Garibaldi, inquadrata nell'esercito di Tito per la liberazione della Yugoslavia.

1944coccarda 1 gennaio, nella Repubblica Sociale Italiana, fondata da Mussolini dopo l'armistizio, si ricostruisce il nuovo esercito con 4 divisioni, una di queste è la Divisione Alpina Monterosa composta da ufficiali e sottufficiali del regio esercito arruolatisi volontari dopo l'8 settembre e dalle nuove leve delle classi 1923-24 chiamate alle armi dal governo della R.S.I. Furono inviati in Germania per essere addestrati dai soldati tedeschi.distintivo div. monterosamostrina alpini div. monterosa La Divisione a ranghi completi, per un totale di 20.000 uomini, rientrò in Italia a fine luglio,divisa in tre gruppi di combattimento, fu impiegata per difendere la penisola dagli alleati che dopo lo sbarco in Sicilia avanzano da sud. La Monterosa era composta da 3 reggimenti:

1° Reggimento Alpini - Battaglioni: Aosta, Bassano e Intra (ognuno su cinque compagnie).
2° Reggimento Alpini - battaglioni: Brescia, Morbegno e Tirano (ognuno su cinque compagnie).
1° Reggimento Artiglieria Alpina - Gruppi: Aosta, Bergamo e Vicenza.
I Battaglini divisionali: Pionieri, Collegamenti, Trasporti, Sanità e Intendenza, Compagnie caccia carri e Comando. A fine gennaio del 1945 entrò a far parte della divisione il Battaglione alpini Cadore.

1945coccarda 25 Aprile, il C.L.N. ordina l'insurrezione generale, I partigiani occupano le principali citta del nordItalia alcuni giorni prima dell'arrivo degli alleati. Mussolini,travestito da soldato tedesco, tenta di raggiungere la Svizzera con una colonna dell'esercito germanico in ritirata, ma viene catturato e giustiziato dai partigiani insieme ad altri gerarchi fascisti il 28 Aprile a Dongo sul lago di Como.
1 Maggio, tutta l'Italia settentrionale è libera. Con la ratifica della resa della Germania l'8 Maggio a Berlino, si pone fine alla seconda guerra mondiale in Europa, il costo in vite umane per l'Italia è di 320.000 soldati e 85.000 civili. Il 2 Settembre dopo 2 bombe atomiche anche il Giappone firma la resa. Il costo mondiale di questa immane tragedia è spaventoso, 55 milioni di morti.

1946coccarda Il 1° Aprile Si ricostituisce a Padova il primo reparto alpino del dopoguerra, è l'8° Reggimento Alpini Tolmezzo.

1947coccarda Parigi 10 febbraio, l'Italia firma il trattato di pace con gli stati vincitori, si potra cosi ricostruire il nuovo Esercito Italiano con una nuova fisionomia, approntato unicamente a scopo difensivo della frontiera, con un particolare riguardo al confine orientale. Gli Alpini si rendono ancora indispensabili.distintivo scuola militare alpina  smalp

1948coccarda Si iniziano a ricostruire Reggimenti e Battaglioni Alpini. 1 Luglio riapre ad Aosta la Scuola Militare Alpina (Smalp) riprendendo tutte le attivita atte all'addestramento di ufficiali e sottufficiali che andranno a formare I quadri delle nuove truppe da montagna.
Si costituiscono I primi Battaglioni da posizione per presidiare le fotificazioni del vallo alpino che nel 1943 erano affidate al corpo Guardia alla Frontiera sciolto dopo l'armistizio e non piu ricostruito.
L'Associazione Nazionale Alpini ritorna a Milano e riprende la sua attività organizzando la prima adunata nazionale del dopoguerra a Bassano del Grappa

1949coccarda La prima delle grandi unità alpine ad essere ricostruita è la Julia, rinata il 15 ottobre come Brigata con sede a Udine al comando del Gen. B. Carlo Cigliana. Composta dall'8° Reggimento Alpini, il Gruppo Artiglieria da Montagna "Belluno" ed un Gruppo Artiglieria Controcarri da 57/50. Verranno in seguito aggiunti: il plotone comando, una Compagnia Genio Pionieri,una Compagnia Collegamenti e il 3° Reggimento Artiglieria da Montagna.fregio trasmissioni truppe alpine

1951coccarda Maggio: con il 6° reggimento alpini, il 2° reggimento artiglieria da montagna e un plotone comando, a Bressanone (BZ) inizia la ricostituzione della Brigata Alpina Tridentina, vengono in seguito inquadrate le compagnie: Genio Pionieri, Collegamenti, Sussistenza, il reparto sanità e le unità dei servizi. Comandante della brigata il Generale Domingo Fornara.

1952coccarda Anche la Brigata Taurinense è ricostruita a Torino il 15 aprile con il 4° Reggimento Alpini e il 1° Artiglieria da Montagna,una Compagnia Mista Genio (pionieri e collegamenti)Cappello Alpino Mod. 1950 e il Plotone Comando, comandante è il Gen.B. Angelo Corrado. In seguito alcuni reparti della Brigata parteciperanno ad attività addestrative in ambiente NATO, denominati Gruppo Tattico Aviotrasportabile saranno a disposizione della Forza Mobile delle Forze Alleate in Europa.
Maggio: Viene costituito il Comando IV Corpo d'Armata, insediato a Bolzano gia dal maggio del 1945 come IV Comando Militare Territoriale, alle sue dipendenze saranno poste tutte le truppe Alpine.
1 settembre: Cambia l'assetto dei Battaglioni da posizione; denominati: Gruppi di sbarramenti, sbarramenti e opere. Riuniti in Ragruppamenti a livello reggimentale, vengono costituiti 4 Raggruppamenti di frontiera: il XI° dislocato a Tolmezzo (Udine), il XII° a Paluzza (Udine), il XXI° a Dobbiaco (Bolzano), il XXII° a Bolzano.
Nasce una nuova specialità degli Alpini; inquadrato nella Brigata Tridentina viene costituito il primo Plotone Alpini Paracadutisti. Successivamente furono costituiti reparti Paracadutisti anche nelle altre BrigateAlpino Btg. Morbegno - 1954 Alpine.

1953coccarda Il 1° gennaio con sede a Merano è costituita la nuova Brigata Alpina Orobica con il Plotone Comando,una Compagnia Genio , il 5° Reggimento Artiglieria da Montagna e il 5° Reggimento Alpini, che inquadrera i gloriosi Battaglioni Edolo, Tirano e Morbegno, protagonisti di gesta indimenticabili di eroismo e sacrificio nelle steppe della Russia. Primo comandante della Brigata il Col. Pietro Farello.
Maggio: Nasce una nuova specialità Alpina. Alle unità Collegamenti del Genio è data la denominazione di Trasmissioni e trasformata in specialità autonoma. Conseguentemente nell'ambito delle grandi unità Alpine hanno vita le nuove Compagnie Alpine Trasmissioni e le Compagnie Alpine Genio Pionieri.
il 1° Luglio al comando del Gen. Carlo Ravnich inquadrando il 7° Reggimento AlpinI, il 6° Reggimento Artiglieria da Montagna e il Plotone Comando e Trasmissioni si costituisce a Belluno una nuova Brigata Alpina la Cadore, ultima delle 5 grandi unità alpine del dopoguerra. Saranno in seguito inserite le Compagnie: Genio Pionieri, Trasmissioni, Controcarri e i reparti di supporto logistico. Le divisioni: Cuneense, Pusteria e Alpi Graie non saranno piu ricostruite.
18 ottobre: in seguito alle controversie tra Italia e Jugoslavia sulla sovranità del territorio libero di Trieste, molte unità delle Brigate Alpine vengono preventivamente schierate in Friuli sul confine yugoslavo.fregio mostrine e nappina alpini da posizione.jpg

1954coccarda Causa lo scioglimento del XII° Raggruppamento di Frontiera il IV° gruppo di sbarramento assumendo la denominazione di gruppo sbarramenti Cadore entra nell'organico dell'omonima Brigata .

1957coccarda 1 Gennaio: tutti i Raggruppamenti di frontiera sono trasformati in Raggruppamenti Alpini da posizione indipendenti. In seguito i Gruppi di sbarramento saranno denominati Battaglioni e gli Sbarramenti Compagnie:

-11° Raggruppamento alpini da posizione: XII°, XIII°, XIV, XV°, XVI° battaglioni alpini da posizione.
-21° Raggruppamento alpini da posizione: XXIII°, XXIV°, XXV° battaglioni alpini da posizione.
-22° Raggruppamento alpini da posizione: XXIX°,XXX° battaglioni alpini da posizione.
-XIX° Battaglione, alpini da posizione "Cadore", autonomo.

Truppe Alpine

Seconda parte 1958 - 2005  pennaSeconda pagina

-Fonti-:
Museo Storico Nazionale degli Alpini | it.wikipedia |esercito.difesa.it |Archivio di Giuseppe M. |difesa.it |grudine.it |COMTA Comando Truppe Alpine |truppealpine.it |vecio.it |battaglionealpiniedolo.it |gambelluno.it |gruppovicenza.it |cpmortai115.it | brigatacadore.it |cp12terribile.com | battaglionecividale.com | pietalemorta.it |alpinisusa.it |3°Bondone.it |iltirano.org |frontedolomitico.it |morsanodistrada.it|