Note e Storie sulla caserma VODICE di Bressanone (BZ) L'immobile militare denominato caserma VODICE fu realizzato negli anni 1936 - 37 nel quadro del programma infrastrutturale per sostenere la politica di difesa del confine del Brennero voluta da Mussolini per contrastare l'eventuale invasione delle truppe germaniche di Hitler allorquando questi invase l'Austria che poi annettè al terzo Reich. A Bressanone in quel periodo furono contemporaneamente realizzate : - la palazzina sede prima del Comando Divisione Brennero,poi del Comando Divisione Pusteria ed infine del Comando B. Alp. TRIDENTINA; - La caserma Schenoni, sede della Guardia Alla Frontiera (GaF) poi del Quartier Generale della TRIDENTINA; - la caserma Verdone di Varna; - la palazzina nella parte nord del più vasto complesso militare che era la caserma Bortolotti sede del Rgt. Organico alla Div. Brennero ed erede del reparto che aveva conquistato nel 1917 la vetta dell'altipiano della Bainsizza. In onore di tale eroico episodio alla palazzina fu dato il nome della vetta conquistata: VODICE. Prima della 1^ Guerra Mondiale alcune caserme dell'Impero Austro-Ungarico venivano costruite dai comuni che ospitavano i reparti. Tra queste la Caserma Bortolotti che dopo la 2^ Guerra Mondiale, venne restituita al comune di Bressanone che ne era il propietario leggittimo. Questi la trasformò in complesso scolastico ad eccezione di alcuni padiglioni che furono assegnati alle famiglie di operai sia della Difesa che di altri Enti statali. La caserma VODICE, di propietà del demanio militare rimase senza alcun occupante fino al 1956, quando vi furono acquartierate la Compagnia Genio Pionieri della TRIDENTINA (che fin ad allora aveva la propria sede alla caserma verdone di Varna) e la 92^ Cp.alp.del Btg. Bolzano che proveniva da Vipiteno e che aveva trovato posto nella caserma D'Angelo (poi caserma Reatto) fino ad allora sede del2° Rgt. a. mon. spostato a Bolzano nella caserma Hubner. La storia della VODICE si intreccia fittamente con quella dei Pionieri della TRIDENTINA. Al momento dell'arrivo a Bressanone dalla sede di Varna nel 1956 il reparto era comandato dal Cap. ALDO DA GIAU, primo comandante dopo la costituzione della compagnia nel 1951 presso la caserma Vittorio Veneto di Bolzano. per un periodo di pochi mesi a causa di un corso di avanzamento del Cap. Da Giau il comando della compagnia fu asseunto dal Ten. ATTILIO CLEMENTE. Alla fine del 1958 il Cap. MARIO GRAIF divenne il nuovo comandante fino al 1960. A lui successe il Cap. GIUSEPPE PASTERIS, un geniere alpino paracadutista che portò la compagnia ad effettuare in montagna imprese ardite in ambiente estivo ed invernale. Nei primi mesi del 1963 il comando della compagnia fu assunto dal Cap. PAOLO FENIELLO, già Tenente con il Cap. Graif , che successivamente diverrà Direttore Generale del Genio epoi anche Ispettore dell'Arma del Genio, Nel 1965 il 10 agosto ,nei prati di Carbonin ,la compagnia fu presa in consegna dallo scrivente. Cap. RENATO PAGANO,che la comandò fino al dicembre 1968. I successivi comandanti furono nell'ordine: --Cap. ANTONIO MANCO --Cap. UMBERTO PESCATORE --Cap. ANGELO FRATTINI --Cap. GIUSEPPE LA PLACE --Cap. ANTONIO GRECO --Cap. CARLO BERNARDELLI --Ten. ANTONIO MUSCOGIURI Verso la fine degli anni '80 la compagnia fu inquadrata nel reparto supporti logistici della TRIDENTINA e perse definitivamente la sua peculiarità di completa autonomia amministrativa e gestionale, che l'aveva distinta e resa celebre tra i reparti della Brigata. Per colmo di ironia il reparto stesso lasciò la caserma VODICE e fu sistemato nuovamente nella caserma Verdone che aveva lasciato nel 1956. A questo punto la caserma sembrava destinata al completo abbandono ed a seguire la sorte di molti immobili militari che mostrano le proprie occhiaie vuote e tristi in un lugubre abbandono, in attesa di essere poste in vendita , demolite e dimenticate. A questa sorte la caserma è scampata grazie all'intervento del sottoscritto che, al momento di impostare una sostanziosa operazione di permuta con la provincia di Bolzano, in qualità di contraente del contratto e contemporaneamente di Direttore della 4^ Direzione del Genio Militare, designò l'area di sedime della caserma come zona per la realizzazione di 36 appartamenti per personale militare della TRIDENTINA. Per quanto sopra mi piace pensare (ed invito tutti coloro che mi leggono a farlo) che la VODICE non è stata demolita od abbattuta ma è rinata a nuova vita : i fiumi di vitalità di giovani vigorosi e forti che si sono succeduti nelle camerate hanno generato tre bellissime palazzine (ognuna di dodici alloggi) che degnamente danno asilo a famiglie di Ufficiali, Sottufficiali, e Volontari proffessionisti. Nel 1966 la 92^ Cp. del Btg. Bolzano lasciò la VODICE a completa disposizione della Pionieri . Finalmente si potè dare inizio ad opere di ristrutturazione e migloramento che la portarono ad essere considerata la migliore caserma della Brigata e non solo!... Furono rifatti tutti i servizi igienici precedentemente in graniglia di cemento , malsani e maleodoranti. Fu definitivamente eliminata l'umiliante peregrinazione da una caserma all'altra per consentire ai poveri pionieri , grandi e generosi lavoratori, di farsi almeno una doccia settimanale . Si mise mano ai locali comuni come cucine, refrettorio, spaccio truppa, officina, mensa e circolo unificato per Ufficiali e Sottufficiali (anticipando i tempi). Si diede un più decoroso e rappresentativo ingresso alla caserma: esso inizialmente avveniva da Via Pentolai, poi dal cancello vicino all'officina ed infine da Via Dante,dopo una permuta fatta con un confinante negli anni '70. A seguito di un concorso tra pionieri fu assegnato il motto INSISTI...RESISTI...che divenne la bandiera sotto cui generazioni di ragazzi hanno profuso il loro impegno.Il motto fu trascritto sulla facciata della caserma rinata a nuova vita. E' di quel periodo la realizzazione del basamento del palo della bandiera, eseguito con le pietre provenuienti dal ponte della Marogna, torrente che si trova nella valle che dalla val di Landro (Carbonin) porta al lago di Misurina,luogo ove la compagnia aveva operato per molti anni. Ai due lati del blocco furono posti dei bassorilievi eseguiti dal Serg. Toni Bassato, di qui peraltro si sono perse le tracce. Sul lato frontale venne trascritta una frase che si trova all'ingresso del palazzo Ducale di Modena, sede dell'Accademia Militare, che in quel momento mi sembrò incarnasse lo spirito del reparto:"Divorare le lacrime in silenzio donare sangue e vita questa è la nostra legge in questa legge è Dio" Per quanto riguarda le numerosissime attività svolte dalla pionieri nel territorio di competenza della TRIDENTINA, sarebbe auspicabile rintracciare tutti i comandanti esistenti e chidere loro un elenco di tali realizzazioni. Solo cosi si potrà comprendere quale importanza ha avuto il reparto e sentire dentro di sè l'orgoglio di aver fatto parte di esso, avendovi contribuito con il proprio impegno generoso e disinteressato. D'altra parte se ora mi trovo qui, a distanza di anni, a scrivere su un periodo della mia vita, ciò è dovuto all'amore per la VODICE di un geniere alpino che ho avuto quale collaboratore (ho chiamato sempre le persone che hanno lavorato con me) solo per pochissimi giorni:ANGELO RIZZATO. Se questa magia si è manifestata a distanza di quasi 40 anni, vuol dire che ci ha unito qualcosa di qui forse non ci siamo resi conto in quel periodo in qui eravamo molto giovani e presi dalle difficoltà quotidiane e dalle nostre aspirazioni. BOLZANO,3 giugno 2006 Renato Pagano |