1923-Il 7 gennaio in attuazione di una nuova legge viene fondato il 2° Raggruppamento Alpino.
1926-L'11 marzo il 2° Raggruppamento è trasformato in 2° Brigata Alpina, comprendente i Reggimenti 5°, 6° e 7° Alpini e 2° Artiglieria da montagna.
1934-ottobre, il Comando di brigata diventa Comando Superiore Alpino e denominato 2° Tridentino.
1935-Il 31 ottobre l'unità è elevata al rango di Divisione.
1937-La 2^ Divisione Alpina Tridentina insediata a Merano comprende: il 5° reggimento alpini (battaglioni Morbegno, Tirano, Edolo) e il 6° reggimento alpini (battaglioni Vestone e Verona), il 2° reggimento artiglieria alpina (gruppi Bergamo e Vicenza) e la 2^ compagnia misto genio.
1939- La Compagnia genio del reparto è elvata a Battaglione.
1940-10 giugno: Dichiarazione di guerra alla Francia e all’Inghilterra. L’Italia inizia la seconda guerra mondiale a fianco degli alleati tedeschi.
21 Giugno: iniziano le operazioni militari contro i francesi nelle Alpi occidentali. La Tridentina, con la 1^ Divisione alpina Taurinense, inquadrata nella 4^ Armata del generale Alfredo Guzzoni è impiegata nel settore del Piccolo S. Bernardo. L'offensiva dell'esercito italiano dura solo 5 giorni con scarsi risultati dovuti al freddo e alla dura opposizione delle forze francesi. L'armistizio firmato a Roma il 24 giugno pone fine alla piccola guerra.
novembre: La Tridentina al comando del Gen. Ugo Santovito composta da 3 Reggimenti: 5°(Morbegno, Tirano e Edolo) al comando del col. Carlo Fassi, 6° (Verona e Vestone) al comando del col. Augusto Reteuna, 2° artiglieria (Vicenza e Bergamo) al comando del col. Federico Moro e il II Btg. misto genio al comando del cap. Alberto Cassoli è imbarcata a Brindisi destinazione Valona e Durazzo in Albania in aiuto alle armate italiane respinte dai greci dopo il tentativo di invasione iniziato il 28 ottobre. Il reparto deve attendere 20 giorni per essere ricomposto, a causa di gravi problemi logistici e organizzativi. Inquadrata nella 9° Armata è schierata nei settori: Devoli e Korka, combattendo una dura guerra di posizione nel fango e nel freddo delle alture albanesi.
1941- Il 6 aprile inizia l'invasione della Grecia da parte dei tedeschi, che porta alla firma della resa dei greci a Larissa il 21 aprile, ponendo fine al conflitto. La Tridentina viene rimpatriata e dislocata in Piemonte per essere riorganizzata.
1942- Il 17 luglio la Tridentina parte per il fronte russo. Fa parte del Corpo d'armata alpino per il Fronte Orientale costituito in marzo con le divisioni Julia e Cuneense, in tutto 57.000 alpini comandati dal Generale Gabriele Nasci. Inquadrata nell'ARMIR (Armata italiana in Russia) forte di 230.000 effettivi. La Tridentina agli ordini del Gen. Luigi Reverberi è cosi
composta: -5°Reggimento(Battaglioni Morbegno,
Tirano e Edolo) comandato dal Col.Giuseppe Adami, -6°Reggimento (Battaglioni Verona, Val Chiese e Vestone) Col. Paolo Signorini,- 2° Reggimento artiglieria alpina (gruppi
Vicenza, Bergamo e Val Camonica) Col. Federico Moro, - 2° battaglione misto Genio, agli ordini del maggiore Alberto Cassoli. Inizialmente gli alpini dovevano essere schierati sui monti del Caucaso ma il comando tedesco decise di impiegarli sul fronte del fiume Don affiancati da altre Divisioni di fanteria italiane, da reparti tedeschi e degli altri alleati, rumeni e ungheresi, su un terreno poco congeniale per truppe addestrate ed attrezzate per la guerra in montagna.
19 novembre: i sovietici rompono il fronte della 3a Armata romena e della 4a Armata tedesca.
10 dicembre: l'8a Armata italiana, composta da 220.000 uomini e 7.000 ufficiali, è schierata: la densità in linea è di un soldato ogni sette metri.
11 dicembre: l'Armata Rossa inizia la battaglia di logoramento contro il II Corpo d'armata italiano (Operazione Saturno).
16 dicembre: inizia la battaglia di rottura. Entrano in campo i carri armati e l'aviazione sovietica per una manovra a largo raggio. La difesa dell'ARMIR vacilla.
19 dicembre: punte corazzate sovietiche raggiungono con una manovra aggirante le retrovie italiane. Il 20 e il 21 i sovietici completano l'attacco. Inizia la ritirata italiana con due colonne, la prima formata dalle divisioni Ravenna, Pasubio, Torino; la seconda da aliquote della Pasubio, dalla Celere, e dalla Sforzesca.
24 dicembre: la prima colonna italiana, chiusa nella conca di Arbusovka, rompe l'accerchiamento ma parte della Pasubio e della Torino restano accerchiate a Certcovo. Nella notte del 28 dicembre anche la seconda colonna italiana raggiunge le linee tedesche a Skassisrkaia. Il Corpo d'armata alpino (divisioni Cuneense, Julia e Tridentina) è ancora schierato sul fronte del Don.
1943-
15 gennaio: una ventina di carri armati sovietici irrompe su Rossosch, sede del comando del Corpo d'armata alpino, che è costretto a muovere a est, verso Podgornoje.
17 gennaio: all'alba il Corpo d'armata alpino è praticamente accerchiato. Alle 10.00 riceve l'ordine di ripiegare dal generale Gariboldi. Inizia una ritirata a trenta gradi sotto zero.
18 gennaio: la situazione si aggrava ulteriormente; uomini sfiniti ripiegano disordinatamente, mentre molti muoiono di congelamento e per I continui tentativi russi di fermare la ritirata.
La marcia continua fino al 25 gennaio mentre la Julia e la Cuneense si sacrificano nella difesa.
26 gennaio: alle 12.00 la Tridentina, unica delle divisioni italiane ancora in grado di combattere giunge nei pressi di Nikolajewka presidiata da numerose unità dell'armata rossa, comincia l'ultima battaglia. Nel tardo pomeriggio, vista la dura resistenza dei sovietici ai ripetuti attacchi dei suoi alpini, il comandante della divisione generale Luigi Reverberi sale su un semovente tedesco, incita gli uomini con il grido “Tridentina Avanti! ”, divenuto poi il motto della Tridentina. Un'enorme massa di uomini stremati si rovescia sul villaggio travolgendo le difese dei russi mettendoli in fuga. Per questo gesto il Gen. Reverberi sarà insignito della medaglia d’oro al valor militare. Rotto l'accerchiamento si riesce a proseguire.
31 gennaio: i primi uomini della Tridentina raggiungono gli avamposti tedeschi. A Scebekino gli alpini sfilano di fronte al generale Gariboldi: circa 20.000 uomini sono usciti dalla sacca. La Tridentina prosegue ancora per 700 chilometri per raggiungere Slobon.
marzo-maggio: l'ARMIR rimpatria.La partecipazione italiana alla guerra di Russia ebbe nella tragedia dell’annientamento dell’8ª Armata 25.000 caduti in battaglia, vi furono 70.000 prigionieri di cui solo 10.000 restituiti e ben 60.000 deceduti nei campi di prigionia sovietici. Tra dispersi, caduti sul campo, morti in prigionia la Tridentina perse 4926 alpini, la julia 7280 e la
Cuneense 9161.
In luglio la Tridentina fu accantonata nel Trentino Alto Adige per essere ricostruita.
8 settembre: Il Maresciallo Badoglio, capo del governo, annuncia che l'Italia ha chiesto e ottenuto l'armistizio con le forze alleate, lasciando l'esercito senza disposizioni o direttive. I tedeschi occupano l'Italia considerando gli italiani nemici e traditori. Molti alpini della Tridentina vengono deportati in Germania nei campi di lavoro, tra questi anche il Generale Reverberi, altri si uniranno alla resistenza.
La II° divisione alpina Tridentina cessa di esistere.
1951-Maggio: con il 6° reggimento alpini, il 2° reggimento artiglieria da montagna e un plotone comando, a Bressanone (BZ) inizia la ricostituzione della Brigata Alpina Tridentina, vengono in seguito inquadrate le compagnie: Genio Pionieri, Collegamenti, Sussistenza, il reparto sanità e le unità dei servizi. Comandante della brigata il Generale Domingo Fornara.
1952-1 settembre: viene costituito il plotone paracadutisti.
1953-18 ottobre: in seguito alle controversie tra Italia e Jugoslavia sulla sovranità del
territorio libero di Trieste, la Tridentina viene preventivamente schierata in Friuli.
1958-16 gennaio: è messa a disposizione della brigata una Sezione Aerei Leggeri (SAL), con sede a Dobbiaco(BZ).
1960-Fino al 1969 molte unità della Brigata sono impiegate sul territorio di appartenenza per presidiare infrastutture militari e civili in seguito alle attività terroristiche dei
separatisti tirolesi.
1962-1 settembre: entra nella Brigata il 21° Raggruppamento Alpini da Posizione divenuto poi alpini d’arresto.
1963-18 ottobre:disastro del
Vajont. Unità della brigata sono inviate a Longarone in aiuto alla popolazione colpita dalla tragedia.
1964-1 Aprile: la Brigata perde il plotone paracadutisti. Su decisione dello Stato Maggiore dell’Esercito, i plotoni Paracadutisti delle Brigate Alpine diedero vita, presso la caserma “Cadorna” in Bolzano, alla Compagnia alpini paracadutisti alle dirette dipendenze del 4° C.A. alpino.
10 giugno: viene sciolto il 21° Raggruppamento alpini d’arresto ad eccezione del Battaglione Val Brenta. La sezione aerei leggeri diviene Reparto Aviazione Leggera (RAL)
1975-1 ottobre:Con la ristrutturazione dell'Esercito è abolito il livello reggimentale, i battaglioni passano alla dipendenza diretta delle brigate. L'organico della brigata è modificato e comprende: Reparto Comando e Trasmissioni, una Compagnia Controcarri, una Compagnia Genio Pionieri, Battaglioni Alpini Bassano (erede del 6° Reggimento) e Trento (erede dell'11° Reggimento), Battaglione Alpini d'Arresto Val Brenta, Gruppi Artiglieria da Montagna Vicenza (erede del 2° Reggimento) e Asiago, il battaglione alpini «Bolzano» (Quadro) ed il nucleo carabinieri. E’ istituita, inoltre, la carica di Vicecomandante di Brigata. Viene costituita la Fanfara della brigata alpina Tridentina, con sede a Bressanone (BZ).
1976-29 febbraio: sciolto il Raggruppamento Servizi che è sostituito dal Battaglione Logistico.
6 maggio: terremoto in
Friuli Venezia Giulia, La Brigata partecipa alle operazioni di soccorso e ricostruzione.
1979- Viene fondato il coro della brigata alpina Tridentina, con sede a Bressanone (BZ).
1980-23 novembre: terremoto dell'
Irpinia. Unità della brigata sono inviate per i primi soccorsi.
1985-Posta alle dipendenze del battaglione alpini d’arresto Val Brenta è costituita la 353^ compagnia per l’addestramento delle reclute destinate alle unità logistiche, ai supporti di Brigata ed ai reparti autonomi.
19 luglio: disastro della val di
Stava. I genieri della Tridentina sono tra i primi ad intervenire.
1986-Viene ridotto a "quadro" il Battaglione alpini d'arresto Val Brenta e nel settembre la Compagnia Genio Pionieri diviene Compagnia Genio Guastatori.
1987- Luglio: Alluvione in
Valtellina. Unità della Tridentina sono impegnate in interventi di soccorso, assistenza alla popolazione e ripristino della viabilita.
1991-A causa dei provvedimenti di riordinamento della Forze Armate, il Gruppo Asiago è soppresso, è inoltre ridotto a (quadro) il Btg. Bolzano, mentre il Gruppo Artiglieria da Montagna Vicenza diviene gruppo di artiglieria pesante campale e passa alle dipendenze del Comando del 4° Corpo d'Armata Alpino.
Rientrano dalla disciolta Brigata Orobica I gloriosi battaglioni Alpini Morbegno e Edolo ed il gruppo artiglieria da montagna Bergamo
1992-la 262° compagnia alpini d’arresto Val Brenta segue il destino dei reparti d’arresto e viene sciolta insieme alla compagnia controcarro.
In agosto è ripristinato il livello reggimentale. Vengono ricostituiti il 5° Reggimento Alpini (base Battaglione Morbegno), l'11° Reggimento Alpini (base Battaglione Trento) e il 5° Reggimento Artiglieria da Montagna (base Gruppo Bergamo).
Unità della Brigata son impegnate nell’operazione “Vespri Siciliani” in concorso al mantenimento dell’ordine pubblico ed al controllo del territorio.
1993-Il reparto comando e trasmissioni diviene reparto comando e supporti tattici, inglobando la compagnia Genio Guastatori.
E soppressa la carica di Vicecomandante.
la Tridentina è così composta: Comando Brigata, Reparto comando e supporti tattici, 5° reggimento alpini (battaglione Morbegno), 6° reggimento alpini (battaglione Bassano), 11° reggimento alpini (battaglione Trento), Battaglione Addestramento Reclute (Edolo), 5° reggimento artiglieria da montagna (gruppo Bergamo), Battaglione logistico.
1994-25 luglio: il 5° Reggimento Alpini rinforzato da reparti della Brigata prende parte all’operazione “Riace”, in Calabria, per concorrere al controllo del territorio ed alla vigilanza di particolari obiettivi.
1998- Marzo: il B.A.R. Edolo diviene 18° Reggimento Addestramento Reclute e passa alle dipendenze del Comando Truppe Alpine. Sarà sciolto nel 2004 a causa della fine della leva.
1999- 31 dicembre: la
fanfara Brigata Alpina Tridentina viene sciolta.
2000- Agosto: La Tridentina partecipa all’operazione "Joint Guardian" inviando in Albania un plotone di alpini.
2001- Marzo: E sopressa la Compagnia Genio Guastatori.
Il 5° reggimento costituito su due compagnie di volontari a ferma annuale (45^ e 47^) viene impiegato in Bosnia, schierato nel gruppo italiano alle dipendenze della divisione francese, nell'ambito dell'operazione Nato "Joint Forge".
15 maggio: Con lo scioglimento del 5°reggimento artiglieria da montagna(gruppo Bergamo) inizia il riordinamento riduttivo della Tridentina.
2002-Agosto: Il Btg. Logistico e il Reparto comando e supporti tattici sono sciolti. La Brigata conclude il suo riordinamento cedendo il 5° reggimento alpini (battaglione Morbegno) alla Brigata Alpina Julia. Passano alla diretta dipendenza del COMALP l'11° reggimento alpini (battaglione Trento) in seguito disciolto, e il 6° reggimento alpini (battaglione Bassano) posto a comando delle aree addestrative del Trentino Alto Adige.
31 dicembre:La Brigata Alpina Tridentina è ufficialmente sciolta.
2003-La Tridentina è ricostituita a livello Divisione e trasferita a Bolzano alle dipendenze del COMTA come Comando di proiezione, senza forze assegnate in tempo di pace. Può essere ricomposta e ridislocata in caso di esigenze nazionali e internazionali.